RECUPERO PAESSAGGIO AGROFORESTALE DELLA CHIAZZA DI AURIGENO

Un progetto volto alla valorizzazione naturalistica, paesaggistica, agricola e culturale con un sentiero didattico nella natura.

La zona della Chiazza, che si estende sopra la frazione di Terra di Fuori del paese di Aurigeno, è costituita da un bel nucleo rurale curato, completo di pascoli, vigneti e frutteti.

Ad inizio '900 e per gli anni a venire, lassù vi era un insediamento periodico di aziende agricole dove vi operavano 6-8 persone con mucche e capre (le quali però stanziavano nel maggengo sottostante, Runch Cavalign). Nel tempo però, complice l’evoluzione socio-economica, sono cambiate le attività: l’abbandono parziale e progressivo della gestione agricola tradizionale, a decorrere dalla metà del secolo scorso, ha portato ad un lento ma crescente inselvatichimento della zona, anche se non è mai venuta veramente a mancare la cura e la manutenzione dei pascoli, dei vigneti e delle costruzioni. Il Patriziato di Aurigeno si è però mosso per tempo, al fine di scongiurare un potenziale abbandono o un progressivo deterioramento paesaggistico di questo bel poggio con un progetto che vuol essere lo stimolo al miglioramento e garanzia di una gestione duratura nel tempo. Anche la politica agricola considera importante l’apporto dell’agricoltura nel conservare e valorizzare questo tipo di ambiente e per questo remunera adeguatamente il lavoro di gestione dell’agricoltore con contributi diretti sempre più mirati. Inoltre, il progetto d’interconnessione agricola delle superfici di promozione della biodiversità (SPB) e il progetto per la gestione della qualità del paesaggio permettono agli agricoltori di accedere a contributi supplementari.

Si è così intervenuti per rivalorizzare la selva e recuperare le aree di pascolo, ampliando la zona agroforestale e potenziando i frutteti ad alto fusto come le selve castanili e i castani singoli. Si è poi pensato ad allargare e stabilizzare il sentierone d’accesso e ripristinare i muri a secco, i vigneti tradizionali estensivi e i margini boschivi. Tutto questo ha portato ad un notevole beneficio per l’habitat di numerose specie animali e vegetali. Si è anche provveduto a consolidare il ponte “romano” in zona Ronco dell’Orto e alla sistemazione di nove pozzi che un tempo erano adibiti alla macerazione della canapa a Runch Cavalign, come testimonianza di una passata attività molto diffusa. Ora questi pozzi fanno da ambiente naturale a numerosi anfibi che trovano il contesto necessario per riprodursi.

La messa in opera di un sentiero didattico circolare permette poi ai fruitori di approfondire aspetti naturalisitici e antropici di grande valore, come le selve castinili, i frutteti ad alto fusto, vigneti tradizionali, i rustici o il ponte “romano”, coinvolgendo così il pubblico in un’esperienza nella natura e fra le tradizioni locali. Si tratta di una bella gita, di facile percorrenza a piedi, anche per bambini piccoli (non adatta a passeggini o carrozzine), che porta dal paese (si parte dalla strada appena sopra la Chiesa Parrocchiale, posteggi nei paraggi), ai pozzi della canapa e fino alla Chiazza, dove si trova, oltre al piccolo rifugio per animali restaurato in maniera encomiabile, ai vigneti, ai frutteti e pascoli, anche un bel posto per pic-nic in cima al poggio, completo di tavolo e panchine in castagno. Da lì la passeggiata può proseguire verso la zona del ponte “romano”, lungo un bel sentiero ombreggiato nel bosco per poi raggiungere nuovamente la strada comunale, a Terra di Fuori. Il giro completo dura circa un’oretta, senza considerare pause.

Il costo totale del progetto, sviluppatosi sull'arco di quattro anni, si attesta attorno a 620 mila franchi, e l’importo è stato coperto principalmente da enti ed istituzioni pubbliche e da fondazioni private.

Nel dettaglio: